Marconi e il Telegrafo senza fili
Quando Guglielmo Marconi invento' la telegrafia senza fili, sembro' in un primo tempo che il vecchio telegrafo fosse destinato a perdere tutta la sua importanza, ma il fatto che i dispacci trasmessi attraverso il telegrafo tradizionale hanno il vantaggio di non poter essere intercettati da estranei, fece si che non fosse messo in disparte.
Le due piu' meritorie innovazioni che permisero a Marconi di ottenere risultati lusinghieri furono: l'antenna verticale (secondo alcuni inventata da Popov) e la messa a terra di un punto, sia del circuito di generazione sia di quello di ricezione.
In tal modo si poterono trasmettere segnali fino a 2400 metri di distanza.
Si comprese altresi' che le radionde potevano superare gli ostacoli naturali.
Non potendo ottenere in Italia gli emolumenti necessari a proseguire le sue ricerche Marconi si trasferi' nel 1896 in Gran Bretagna dove, nello stesso anno brevetto' a Londra il suo rivoluzionario sistema.
Tornato in Italia su invito del governo, impianto' a La spezia una stazione radiotelegrafica terrestre in grado di comunicare con le navi fino a distanze di 12 miglia.
Un ulteriore decisivo passo per lo sviluppo planetario della radiotelegrafia si ebbe quando Marconi riusci' con i suoi esperimenti a superare la curvatura della terra, realizzando la prima trasmissione attraverso l'Oceano Atlantico tra la Cornovaglia e una stazione situata in Terranova.
Nel 1918 venne effettuato il primo collegamento tra l'Inghilterra e l'Australia.
Fu premio Nobel per la fisica nel 1909, nel 1914 fu eletto senatore, nel 1919 partecipo' alla conferenza di pace di Parigi in qualita' di delegato plenipotenziario e firmo' per l'Italia i trattati di pace con l'Austria e la Bulgaria, nel 1929 gli fu conferito dal re il titolo di marchese, dal 1923 fu presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel 1930 venne eletto presidente dell'Accademia d'Italia, nel 1935 gli fu assegnata la cattedra di onde elettromagnetiche all'universita' di Roma.